Oltre 100 vasche espositive. Squali, Pinguini, Tartarughe e Meduse sono solo alcuni dei
tanti protagonisti di questo entusiasmante percorso. Il percorso blu ci mostrerà la storia del pianeta e con essa la sua evoluzione biologica ricordandoci
attraverso alcune vasche le specie ancora oggi sopravvissute dopo milioni di anni, come i grandi Squali considerati oggi fossili viventi. La tua visita sarà un giro del mondo sotto
la superficie dell'acqua, partendo dal Mar Mediterraneo passando per l'Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano fino ad arrivare alla splendida e variopinta barriera corallina del Mar Rosso,
popolata da organismi coloratissimi. Qui tutte le vasche dell'Acquario vanno osservate con grande attenzione, soprattutto quelle più piccole, che ricreano minuziosamente ambienti diversi,
ricchi di vita e mistero. L'acquario diventa quindi non solo un luogo affascinante dove la bellezza mostra il meglio di se, ma un ambiente di osservazione e conoscenza che permette
all'uomo un maggior contatto con questo mondo a volte troppo lontano.
Alcune di queste immagini sono state eseguite da Claudio Cangini
Prima di iniziare la visita è fondamentale capire insieme che cos’è un acquario e come si osserva. L’acquario non può essere considerato semplicemente uno spazio delimitato da pareti di vetro. L’acquario in realtà va visto come una finestra su un mondo a noi poco conosciuto. Difficile quindi immaginarlo come un quadro o una foto, qui l’osservatore infatti si deve confrontare costantemente con una realtà mutabile nel tempo ricca di vita, e con protagonisti che, se osservati con i giusti tempi, mostrano i loro segreti e i comportamenti più rappresentativi. Non fatevi prendere quindi dalla fretta, ma dedicate tempo ad ogni singola vasca, anche la più piccola, che in genere riserva le informazioni più importanti.
Qui sotto alcune descrizione dei temi affrontati nel percorso blu.
La nuova vasca di pinguini risponde alla missione dell’Acquario di Cattolica, da sempre impegnato a sensibilizzare ed educare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat.
Nasce una nuova vasca all'Acquario di Cattolica per ospitare i cuccioli di squalo Martello. I cuccioli di soli pochi mesi, nati in
cattività e quindi non prelevati in natura diventeranno i nuovi protagonisti dell'acquario. In perfetto stato vengono monitorati costantemente dal nostro staff, dopo aver ben superato il
viaggio dalla lontana Florida. L'impegno dell'Acquario di Cattolica e la volontà nel continuare la sua missione di sensibilizzazione verso questi splendidi animali nasce dalla forte
collaborazione con altre strutture nel non prelevare più gli organismi direttamente dal mare.
Il Corpo:
la testa degli squali martello risulta compressa dorso-ventralmente ed allargata lateralmente a formare due espansioni, che nel complesso costituiscono il
cosidetto "martello". Tali espansioni sono costituite da tessuto muscolare e connettivo sorrette da cartilagine. Gli occhi, posti alle estremità del martello, sono notevolmente
distanziati, mentre lungo il margine anteriore si osservano le narici. I denti non sono molto grandi e, a seconda della specie, possono essere eretti o obliqui e avere i margini lisci o
finemente seghettati.
L'origine e la funzionalità del capo:
i ricercatori si sono a lungo interrogati sulle funzioni dell'originale forma dell capo degli Squali martello. Attualmente risulta chiaro che le ragioni di una forma così
peculiare debbano essere multiple, connesse al movimento ed alla predazione. Il martello ha forma simile alle ali di un aeroplano, la superficie inferiore risulta appiattita, mentre
quella superiore è bombata.La funzionalità di tale organo nella locomozione deve essere notevole poichè tale squalo sembra assai agile e veloce. Come già menzionato le narici sono
poste agli estremi delle espansioni del martello, di conseguenza sono assai più distanziate di quanto si osserva normalmente per gli altri squali. Quando lo squalo segue una scia odorosa,
il movimento oscillatorio del capo e la disposizione delle narici risultano utili per individuare la pista e non perderla. Più le narici sono distanziate, più il meccanismo diventa
funzionale. Anche gli occhi sono eccezionalmente distanziati, di conseguenza la vista risulta stereoscopica.
Abitudini e comportamenti:
i pesci martello possiedono un cervello sviluppato, forse in relazione con la capacità di condurre una vita sociale avanzata. Senza dubbio
l'aspetto più sorprendente della socialità degli squali martello è legato alla loro capacità di formare grandi banchi. Sebbene nei banchi siano presenti individui di entrambi
i sessi e di diversa taglia, sono più numerose le femmine giovani di circa 1,7 metri di lunghezza. Tali esemplari, comunicano attraverso un preciso linguaggio corporeo e si contendono la
posizione di maggior rilievo al centro del banco.
Dalla forte collaborazione tra l'Acquario di Cattolica e l'Acquario di Genova nasce la volontà di potenziare i rapporti con laStazione Zoologiaca di Napoli. Questa grande sinergia, da vita all'Asilo delle tartarughe, un luogo nato per ospitare giovani tartarughe marine durante le fasi più vulnerabili della loro vita. L'Asilo è un ambiente protetto che potrà garantire a una o a più giovani tartarughe, un periodo di convalescenza prima di essere reintrodotte in natura. Gli ospiti saranno giovani esemplari di Caretta caretta, una specie cosmopolita, comune su tutte le coste del Mediterraneo. Una volta recuperate e curate dalla stazione di Napoli, le piccole tartarughe verranno ospitate e nutrite nel nuovo Asilo all'Acquario di Cattolica, dove lo staff acquariologico si impegnerà a monitorare le variazioni di peso e taglia dei vari esemplari fino a garantirne un perfetto stato per affrontare il mare aperto.
L'Acquario si affianca, grazie alla sua esperienza e alla sua capacità, all'importante lavoro di tutela e salvaguardia di questi rettili marini, già svolto brillantemente da anni, dalla Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn".
Questa piccola vasca è dedicata alle uova di Gattuccio, uno squalo tipico del Mediterraneo. Il Gattuccio si incontra su fondali sabbiosi, ghiaiosi e fangosi ed è facilmente riconoscibile tra gli squali grazie alla sua particolare colorazione. Raggiunge una lunghezza massima di 80 cm, ma è molto comune tra i 20 ed i 50 cm. Si ciba essenzialmente di molluschi, crostacei e pesci. Il sistema riproduttivo è dato dalla deposizione di uova, caratterizzate da grossi tuorli protetti in un astuccio coriaceo resistente quasi quanto il cuoio. Il gattuccio depone le uova sul fondale utilizzando coralli o alghe come substrato, e fissandole saldamente grazie ai filamenti, lunghi fino a 5 metri, presenti all’estremità dell’uovo, come potete vedere all’interno della vasca. Il periodo della deposizione è continuo tra primavera ed estate. La schiusa delle uova avviene regolarmente dopo un periodo di 9 mesi. I piccoli al momento della nascita, raggiungono all’incirca i 9 – 10 cm., dimensioni che permettono loro una buona possibilità di sopravvivenza. Il nuoto, nei primi giorni di vita, risulta comunque non elegante a causa della mancanza di olio, presente invece nel fegato dello squalo adulto, un elemento fondamentale per la loro galleggiabilità. Il fegato negli squali rappresenta il 25% del peso corporeo.
Il corpo di questi squali è appiattito, più o meno discoidale o romboidale costituito per lo più da ali composte fondamentalmente da pinne pettorali. Queste ultime sono molto ampie
e si estendono anche in avanti, spesso a circondare completamente il capo, e all’indietro, a confondersi con le pinne pelviche. Le pinne dorsali possono essere una o due, oppure mancare
completamente. La bocca che solitamente si apre sul ventre, è munita di denti spesso trasformati in piastre masticatrici,
adatte a tritare prede con guscio duro, come molluschi e crostacei. Gli occhi più o meno sporgenti, sono situati quasi sempre in posizione dorsale, le narici si aprono centralmente e non
comunicano internamente con la cavità boccale.
Chi più rappresenta l’evoluzione del pianeta terra è chi si è adattato ai vari cambiamenti. La vasca di 700.000 litri d’acqua ospita differenti specie di squali, tra
cui: squali Toro e squali Nutrice.
I rapporti tra la specie umana e i Condritti sono sempre stati caratterizzati da competizione e paura. Numerose specie di pesci cartilaginei sono spesso
oggetto di cattura da parte dell’uomo da migliaia di anni, senza che sia mai stata riscontrata evidenza di squilibri o di eccessivo sfruttamento. Questa condizione è radicalmente cambiata
negli ultimi decenni a causa del concomitante mutamento di tre fattori legati alla presenza umana nel mare:
Pertanto, se da un lato il potenziale offensivo dei Condritti nei confronti dell’uomo è rimasto immutato se non addirittura diminuito per via di un probabile calo demografico di numerose
specie, dall’altro gli effetti dannosi dell’opera dell’uomo sui Condritti sono drammaticamente aumentati.
Numerosi sono i fattori legati alla biologia e all’ecologia dei pesci cartilaginei che li rendono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dell’azione umana:
Vengono chiamati in questo modo tutti i fondali costituiti da sedimenti non consolidati. Gli organismi bentonici, cioè che vivono in stretto rapporto con il fondale, sono fortemente
condizionati dall’instabilità del substrato e dalla possibilità di infossarsi o trovare nutrimento tra i granelli. Più i sedimenti sono fini ed incoerenti più è difficile che vi si
possano insediare organismi sessili (fissi sul fondale). In queste piccole vasche soffermatevi ad osservare come tali organismi siano in grado di confondersi con l’ambiente. Tra tutti, di
notevole interesse, risulta essere il Rombo, pesce piatto con gli occhi sul lato sinistro. Si nasconde completamente sotto la sabbia lasciando intravedere solo i
suoi occhi, sempre attenti al passaggio di ogni piccola preda.
Le meduse, organismi misteriosi ed affascinanti che nessuno di noi vorrebbe mai incontrare, se non visitando un acquario, sono costituite per il 90% da acqua e presentano un corpo a forma di paracadute e una serie di tentacoli urticanti di lunghezza e forma variabile. Nei primi quattro oblò potete osservare il ciclo vitale della Medusa a Quadrifoglio, medusa cosmopolita molto comune in Mediterraneo. La medusa a Quadrifoglio ha un’ombrella molle, gelatinosa, a forma di coppa, il cui margine appare sfrangiato per la presenza di numerosi e corti tentacoli cavi. Facilmente riconoscibile per il particolare disegno a forma di quadrifoglio nella campana, questa medusa può raggiungere i 40 cm di diametro. In genere si nutre di piccoli organismi catturati con i tentacoli urticanti. Nell’ultimo oblò la medusa Cassiopea Andromeda, priva di tentacoli urticanti, vive appoggiata sui fondali sabbiosi delle profondità marine e vaga silenziosa senza potersi difendere. Diventa un’esperienza unica vederla fluttuare a mezz’acqua.
L’ambiente dei mari tropicali è contraddistinto dalla vivace e vistosa colorazione dei suoi organismi. Il colore rappresenta una forma di interazione tra maschi e femmine o tra giovani e adulti. Comunicazione e difesa sono la base di tale interazione. Nel primo caso il colore viene usato come segnale visivo, indirizzato a esemplari della stessa specie o a quelli delle altre specie: per esempio durante il periodo riproduttivo la femmina rivela la propria disponibilità al maschio assumendo una colorazione più vivace. Nel secondo caso i colori diventano un segnale d’avvertimento, elemento determinante nell’individuazione di aculei o organismi veleniferi. Il colore predominante di questa vasca è il giallo. I pesci chirurgo, chiamati così per la presenza nel peduncolo caudale di un aculeo tanto affilato da essere paragonato a un bisturi, si distinguono per la loro territorialità: difendono infatti le pareti della vasca e di conseguenza le alghe di cui si cibano. In certe occasioni li potete osservare mentre insieme agli altri pesci mangiano freneticamente un cespo di lattuga inserito dal nostro staff per integrarne la dieta. Il pesce Napoleone è il più grande rappresentante della famiglia dei Labridi e può raggiungere dimensioni che vanno dai 2 ai 3 metri di lunghezza. Questo organismo si distingue per la sua elevata curiosità che lo porta spesso ad avvicinarsi ai sub o ai bagnanti. Lo si può osservare spesso nella parte posteriore della vasca mentre si lascia pulire da alcuni pesci farfalla.
Questa specie tipica del Rio delle Amazzoni, è molto comune nel bacino del Mato Grosso e del Rio della Plata. Predilige corsi d’acqua ricchi di vegetazione, tronchi e radici sommerse.E’ caratterizzato da un corpo robusto, tarchiato e discoidale, indice che vive in acque a corso lento. La livrea bianco-argentea è macchiettata di nero, mentre la gola e il ventre sono rossastri. IlPiranha Gola Rossa si nutre, prevalentemente di pesci, carne ed insetti, ma in alcune fasi del ciclo vitale può nutrirsi anche di sostanze vegetali. Vive in gruppi anche numerosi, tuttavia tra i singoli individui vige una certa “distanza di sicurezza”. La riproduzione avviene nella stagione invernale, tra novembre e aprile. Durante il corteggiamento i due riproduttori perdono la loro tipica colorazione e assumono un’insolita livrea nera. Le uova, circa 500, vengono deposte in grandi buche scavate nella sabbia dal maschio, che al termine dell’accoppiamento scaccia la femmina occupandosi della cura e della difesa della prole.
All’interno della vasca tattile sono presenti diversi organismi di cui i più grandi sono i Trigoni o Dasyatis violacea che possono raggiungere una larghezza di 80 cm e una lunghezza massima di 190 cm. Hanno una colorazione bruno – violacea molto scura, quasi nera. Come gli squali loro parenti, i trigoni possiedono uno scheletro cartilagineo, vivono anche nel mare Adriatico dove si nutrono di meduse, calamari, crostacei e pesci. I trigoni possiedono un aculeo velenoso alla base della coda che viene utilizzato in caso di difesa. Per questioni di sicurezza l’aculeo viene periodicamente reciso in modo assolutamente indolore. Alcuni trigoni ospitati nella vasca sono nati all’Acquario di Cattolica. Grazie alla loro indole docile avete la possibilità di accarezzarli tranquillamente, facendo attenzione però alla bocca e alla coda. Osservandoli non si può evitare di pensare a che bellissimo dono la natura ci ha fatto: oggi la vita del mare è nelle vostre mani.